BARBARESCO D.O.C.G.
Vino a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita
Il Barbaresco è vino rosso di particolare prestigio, la cui qualità è stata sancita anche dalla legge italiana: nel 1966 è stato riconosciuto vino a Doc e nel 1980 a Docg. Tali riconoscimenti fanno sì che la produzione del Barbaresco sia sottoposta ad un disciplinare, ovvero un insieme di regole da rispettare per poter usare questo nome prestigioso in etichetta. In questa zona il Nebbiolo dispone di una superficie coltivata di 763,19 ha, dai quali ogni anno si ottiene una produzione media di 4.804.880 bottiglie di Barbaresco.
IL BARBARESCO SI PRODUCE SOLO SUL TERRITORIO DI QUATTRO COMUNI:
Alba (per la sola frazione di San Rocco Seno d’Elvio nel lato destro del torrente), Barbaresco, Neive e Treiso per l’intero territorio comunale. Ci sono poi limiti di altitudine e di esposizione che ne circoscrivono ancora le aree vocate. È vietato impiantarlo a nord, come pure nei fondovalle in terreni pianeggianti o sopra il 550 metri.
DEVE ESSERE INVECCHIATO 26 MESI DI CUI ALMENO 9 IN BOTTI DI ROVERE.
Non si specifica la dimensione della botte ma solo il tipo di legno, per cui sono ammessi la barrique, il tonneau, la grande botte piemontese, il rovere di Allier come quello di Slavonia. Nell’invecchiamento si parla sempre di minimo per cui è normale che in realtà il vino riposi in cantina più a lungo. Se il Barbaresco è una Riserva allora vuol dire che ha passato 50 mesi in cantina.
IL BARBARESCO NEL 1966 È STATA UNA DELLE PRIME DOC ITALIANE.
Nel 1980 il Barbaresco è diventato una DOCG, che garantisce un livello di tutela più alto con ancora maggiori controlli. Nel 2007 infine, sempre il Barbaresco è stato il primo vino italiano a fregiarsi delle Menzioni Geografiche Aggiuntive.
IL BARBARESCO VIENE TRADIZIONALMENTE ABBINATO CON PIATTI TIPICI DELLA CUCINA PIEMONTESE.
E’ ideale con selvaggina, piatti di carne dai sapori intensi, formaggi stagionati. Va servito in ampi calici alla temperatura di circa 18°.
IL BARBARESCO È UN VINO PRODOTTO SOLO COL 100% DI UVA NEBBIOLO (DI TRE CLONI PRINCIPALI):
Michet, Lampia e Rosé
IL BARBARESCO IN BOTTIGLIA PUÒ ESSERE VENDUTO SOLO DOPO IL 1 GENNAIO DI TRE ANNI SUCCESSIVI A QUELLO DELLA VENDEMMIA
In generale la presentazione della nuova annata avviene in primavera (a maggio, nel corso dell’evento Barbaresco a Tavola, cene con degustazione alla cieca della nuova annata di Barbaresco DOCG nei ristoranti della zona di produzione)
IL BARBARESCO NON PUÒ ESSERE VENDUTO AL DETTAGLIO SE NON IN BOTTIGLIA.
I formati ammessi sono le mezze bottiglie da 0,375, le intere da 0,75, i magnum da 1,5, i doppi magnum da 3 litri e infine i tombolotti da 5 litri.
LE CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE DEL BARBARESCO SI POSSONO COSÌ RIASSUMERE:
Colore rosso granato con riflessi aranciati; profumo etereo, gradevole ed intenso; sapore asciutto, pieno e delicato, vellutato, giustamente tannico.
GRADAZIONE
Il vino deve avere una gradazione di almeno 12,5 % vol.
CONSORZIO DI TUTELA E PROMOZIONE
Esiste un apposito Consorzio di Tutela e Promozione che rappresenta Barolo, Barbaresco e altre denominazioni di Langa, che vigila che i produttori rispettino le norme e soprattutto si muove per contrastare frodi, imitazioni, falsi e nomi impropri.
ANCHE LA VINIFICAZIONE E L’INVECCHIAMENTO DEVONO AVVENIRE ALL’INTERNO DELLA ZONA DOCG DI PRODUZIONE.
Esistono pochissime deroghe, concesse per comprovate ragioni storiche, ad alcune cantine fuori zona del Monferrato e del Roero e ad un numero maggiore di cantine del Barolo e di Dogliani, che possono quindi vinificare e/o invecchiare il Barbaresco fuori zona. L’imbottigliamento è invece libero.
CONSERVAZIONE
Il Barbaresco si può conservare in cantina dagli 8 ai 25 anni, a seconda dall’annata.