Teobaldo Rivella, il proprietario, appartiene ad una famiglia di vignaioli; già il padre Serafino produceva e vendeva vino sfuso e in damigiana, così come il nonno Pietro. Teobaldo incomincia ad imbottigliare nel 1967 dalle vigne lasciategli dal padre e da allora produce poco più di 12000 bottiglie l’anno divise tra Barbaresco (circa 8000) e Dolcetto. Sostenitore di una viticultura naturale, Teobaldo segue un metodo di produzione e di vinificazione biologico, sebbene non certificato, e lavora senza ricorrere a pesticidi, fertilizzanti e prodotti di sintesi in generale.